Il narratore Casaubon racconta di una delle sue prime occupazioni dopo la laurea in lettere, a metà degli anni Settanta.
"Mi decisi a inventarmi un lavoro. Mi ero accorto che sapevo tante cose, tutte sconnesse tra di loro, ma che ero in grado ci connetterle in poche ore con qualche visita in biblioteca. [...] Uno ti telefona e ti dice: «Sto traducendo un libro e mi imbatto in un certo - o certi - Motocallemin. Non riesco a venirne a capo.»
Tu non lo sai ma non importa, chiedi due giorni di tempo. Vai a sfogliare qualche schedario in biblioteca, offri una sigaretta al tipo dell'ufficio consulenza, cogli una traccia. La sera inviti un assistente di islamistica al bar, gli offri una birra, due, quello allenta il controllo, ti dà l'informazione che cerchi, per niente. Poi chiami il cliente: «Dunque, i Motocallemin erano teologi radicali musulmani dei tempi di Avicenna, dicevano che il mondo era, come dire, un pulviscolo di accidenti, e si coagulava in forme solo per un atto istantaneo e provvisorio della volontà divina. Bastava che Dio si distraesse per un momento e l'universo cadeva in pezzi. Pura anarchia di atomi senza senso. Basta? Ci ho lavorato tre giorni, faccia lei.»"
Ecco una professione che fa della conoscenza il suo obiettivo e della curiosità il suo mezzo.
Così Casaubon accumulava esperienze, nozioni, senza buttare via nulla. Ancora non pensava a tenere le schede su un computer, a differenza dell'amico Belbo, che proprio in quel periodo stava scoprendo
Abulafia, un
Word processor in grado di accumulare grandi quantità di documenti e, a richiesta produrne delle combinazioni: una
macchina del demonio capace di creare il Vero e il Falso a sua stessa insaputa.
Il neo-laureato procedeva invece con mezzi artigianali, ma si era creato una sorta di memoria fatta di tesserine di cartone tenero, con indici incrociati, es. Kant... nebulosa... Laplace, Kant... Koenigsberg... i sette ponti di Koenigsberg... i teoremi della topologia.
"Un po' come quel gioco che ti sfida ad andare da salsiccia a Platone in cinque passaggi, per associazione di idee. Vediamo: salsiccia - maiale - setola - pennello - manierismo - Idea - Platone. Facile."
Il criterio è rigoroso, un po' come quello dei servizi segreti: non ci sono informazioni migliori delle altre, il potere sta nello schedarle tutte, e poi cercare le connessioni.
"Le connessioni ci sono sempre, basta volerle trovare"
Con qualche decennio di anticipo il nostro personaggio sembra aver compreso l'importanza della merce informazione. È ormai chiaro che la nostra economia e i suoi sviluppi sono strettamente legati a questa cultura.
Si pensi alle società pre-industriali, dove contava il saper fare.
Si è passati, con la mentalità ingegneristica, al dar peso al far fare.
E ora si è arrivati a dare importanza a sapere chi sa far fare!
Google di certo non si lascia sfuggire la cima della piramide della conoscenza, alla quale ogni giorno diventiamo più succubi.
Di ciò si è parlato in una delle
prime lezioni del corso.
Basti pensare - citando il prof. Marchis in una delle sue recenti, apocalittiche lezioni - a cosa sarebbe successo se invece di aerei diretti contro due edifici, l'
attacco terroristico dell'11 settembre 2001 fosse stato un virus informatico nel database della Bank of America, in grado di cancellare tutti i dati e le associazioni tra depositari e rispettivi conti.
Fatti del genere genereranno le guerre del futuro.
Proferita questa nefasta previsione, continuo a leggere i libri su carta e, per quanto è possibile, a cercare informazioni con l'ausilio della bella parola pronunciata.
brani tratti da U.Eco, Il Pendolo di Foucault, Milano 1988, XXVII ed.Tascabili Bompiani, pagg. 238-240 (cap. 34)