E se le cartelle di documenti dove hai riportato i dati si anni di lavoro si accumulano, e nel disordine non riesci più a venirne a capo?
È quello che succede ai nostri personaggi, ma sanno bene che combinazioni insolite possono produrre grandi risultati.
"Ci troveremmo nella situazione dei cabalisti. Millenni per trovare la soluzione giusta."
Ecco che entra in gioco il word processor Abulafia, macchina che ho citato nel post precedente. Belbo ci spiega più nel dettaglio come funziona:
"Il programma le chiede quanti versi dev'essere lunga la poesia, e lei decide, dieci, venti, cento. Poi il programma trae dall'orologio interno del computer il numero dei secondi, lo randomizza, in parole povere ne trae una formula di combinazione sempre nuova. Con dieci versi può ottenere migliaia e migliaia di poesie casuali."
Piccolo excursus letterario.
Sarà che in parte ci ho dedicato la tesina di maturità, ma pazzi scrittori francesi come Raymond Queneau e Georges Perec hanno davvero prodotto letteratura combinatoria.
Il primo ha creato Cent mille miliards de poèmes (14 versi intercambiabili in 10 modi diversi), mentre il secondo ci ha lasciato i più gradevoli La vie: mode d'emploi, senza dimenticare Le grand palindrome, il più lungo testo palindromo esistente, e La disparition, lipogramma in 'e' (ossia, la lettera 'e' non vi compare nemmeno una volta). Giusto per avere un'idea:
Così Belbo inserisce alcune frasi della ricerca sui Templari (più alcune ovvietà), ed ecco il risultato con una magnifica interpretazione.
"I templari c'entrano sempreNon è vero quel che segueGesù è stato crocifisso sotto Ponzio PilatoIl saggio Ormus fondò in Egitto i Rosa-CroceCi sono cabalisti in ProvenzaChi si è sposato alle nozze di Cana?Minnie è la fidanzata di TopolinoNe consegue cheSeI druidi veneravano le vergini nereAlloraSimon Mago identifica la Sophia in una prostituta di TiroChi si è sposato alle nozze di Cana?I Merovingi si dicono re per diritto divinoI templari c'entrano sempre
[...] Le ripetizioni sono chiavi magiche. Naturalmente ho integrato, ma integrare la verità è il diritto dell'iniziato. Ecco la mia interpretazione: Gesù non è stato crocifisso, ed è per questo che i Templari rinnegavano il crocifisso. La leggenda di Giuseppe d'Arimatea copre una verità più profonda: Gesù, non il Graal, sbarca in Francia presso i cabalisti di Provenza. Gesù è la metafora del Re del Mondo, del fondatore reale dei Rosa Croce. E con chi sbarca Gesù? Con sua moglie. Perchè nei Vangeli non si dice che si è sposato a Cana? Ma perchè erano le nozze di Gesù, nozze di cui non si poteva parlare perchè erano di una peccatrice pubblica, Maria Maddalena. Ecco perchè da allora tutti gli illuminati, da Simon Mago a Postel, vanno a cercare il principio dell'eterno femminino in un bordello. Pertanto Gesù è il fondatore della stirpe reale di Francia."
Sconvolgente vero? Tutti vi riconosceranno il cuore della trama de Il codice da Vinci, ma queste teorie furono pubblicate, seriamente, da Michael Baigent e Richard Leigh in The Holy Blood and the Holy Grail.
Cosa aggiungere a queste supposizioni strampalate ma curiose? Il giudizio dello stesso Umberto Eco: nella rubrica La bustina di Minerva, in L'Espresso, 23 agosto 2001, elencando i libri che raccontano panzane sui Templari, indicava quest'opera come "il modello di fantastoria più sfacciato", affermando riguardo agli autori che "la loro malafede è così evidente che il lettore vaccinato può divertirsi come se facesse un gioco di ruolo".
Per tornare infine in odore di Politecnico, tutto questo affanno informatico che caratterizza il mondo di oggi non sarebbe possibile senza gli sforzi di grandi matematici e inventori dei secoli passati, in particolare voglio ricordare Charles Babbage, con il suo Difference Engine degli anni '40 dell'Ottocento.
Pensate, un solutore di polinomi meccanico, ossia formato da ingranaggi e parti metalliche ma dallo stesso inventore mai realizzata perfettamente causa mancanza di fondi (se ne veda un prototipo in Lego di qualche pazzo!).
brani tratti da U.Eco, Il Pendolo di Foucault, Milano 1988, XXVII ed.Tascabili Bompiani, pagg. 394-397 (cap. 65)
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