Mentre mi accingo ad avviare la rilettura del capolavoro che è Il Pendolo di Foucault di Umberto Eco, voglio proporvi le coordinate geografiche e temporali del primo approccio al testo.
Estate dopo quarta liceo, vengo stuzzicato dall'erudizione, dalle idee e dallo stile de Il Cimitero di Praga, dello stesso autore.
Già conoscendo dalla versione cinematografica Il Nome della Rosa, acquisto il Pendolo e lo divoro in Croazia, dov'ero per alcuni giorni ospite di una fantastica famiglia.
Di sera si esce fino a tardi, ma di giorno non c'è passatempo migliore, nelle assonnate campagne della Slavonia, della famelica lettura e vicendevole assorbimento di queste 687 pagine di Teoria del complotto.
Trama a parte, ad accogliermi, nella ricca biblioteca della famiglia trovo questo:
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Quel groviglio di K sta per "Il Pendolo di Foucault" |
Come se lui avesse cercato me.
E non mi posso lamentare, le conseguenze di questo incontro hanno segnato il mio modo di vedere il mondo, il mio approccio alla conoscenza e nel dare importanza ai fatti.
p.s. Per precisare, l'ho poi letto in italiano; quello in croato l'ho giusto sfogliato, e non è neanche stato facile avere la certezza che una tale concentrazione di K significasse ciò che mi auguravo.
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